Attacco agli spazi pubblici, in primis i teatri: aggressione alla vita activa e alla sua prima incarnazione – lo spazio collettivo della ‘realtà aumentata’ che è il teatro. Attacco al teatro, come arte e pratica della presenza e della tensione all’incontro con l’altro, di corpimente che tessendo relazione, nel divenire dell’azione, continuamente si interrogano sullo ‘stare’ e aprono diaframmi di senso imprevisti. E perciò incontrollabili.
Requiem Antigone Archivio Zeta Modena, Cimitero di San Cataldo, 3-4 ottobre 2020
di Monica Centanni e Peppe Nanni (6.10.2020)
“Il teatro può ripartire dai cortili o nelle stazioni”
Intervista a Paolo Rossi di Anna Bandettini (da la Repubblica, 9.5.2020)
Ringraziare, precisare, immaginare, riAprire i teatri (2)
di Gabriele Vacis (7.5.2020)
La città che viene. Lettera appello Sulla distanza dell’altro.
di Virgilio Sieni (dal 1.5.2020 una serie di appelli al fine di riflettere insieme sulle urgenze e le necessità di questo momento, www.virgiliosieni.it)
riAprire i teatri. Apriamoli sempre, tutti i giorni, per tutto il giorno e anche certe notti
di Gabriele Vacis (28.4.2020)
Il teatro come pharmakon
Teatro del Lemming (28.4.2020)
Il deserto del reale: il teatro come spazio pubblico
di Andrea Porcheddu (da Gli Stati Generali, 6.4.2020)