Decreto Conte ultima edizione (per ora)

di Peppe Nanni

Sommerso dalla marea montante delle critiche dei giuristi e probabilmente bacchettato dal Quirinale per l’insostenibilità formale dei testi, Conte ci riprova e vara un decreto –legge per correggere i precedenti provvedimenti del Governo, un atto provvisoriamente efficace che dovrà essere ratificato da una decisione parlamentare, ammesso che i membri di Camera e Senato trovino il coraggio fisico per riunirsi.

Il testo, in un intrico barocco di rimandi incrociati con disposizioni amministrative, alcune di poco precedenti, altre collaterali e altre ancora genericamente annunciate per un tempo imminente, sostituisce il corredo di minacce penalistiche con un’elastica previsione di sanzioni amministrative. In pratica, cade l’indifendibile riferimento all’art. 650 del Codice Penale mentre i comportamenti censurati vengono ora colpiti con una ‘multa’ che vaga da un minimo di 400 Euro a un massimo di 3000, con uno sconto del 30% per il ‘consumatore’ che aderisca all’offerta pagando entro 30 giorni. La stessa sanzione (ma nella misura ridotta di circa 200 Euro) è prevista in relazione ai verbali elevati nei giorni scorsi, per alleviare le preoccupazioni delle Procure, gravate da circa 115.000 (infondate) notizie di reato pervenute sino a oggi.

Nessuna indicazione è fornita sulle modalità applicative all’interno di un range così vistoso tra il minimo e il massimo, anche se possiamo prevedere che, nella consueta e abnorme discrezionalità concessa, l’autorità deputata a irrogare la sanzione (statale o regionale) si atterrà ai minimi per evitare la massa di impugnazioni che un diverso atteggiamento certamente provocherebbe. Anche perché permane immutata la vaghezza e quindi l’incertezza della descrizione delle condotte proibite o meglio, spesso, ‘sconsigliate’, ad arricchire le quali è sopraggiunto l’invito a esercitare i muscoli ’in prossimità’ dell’abitazione. In merito può, per così dire, soccorrere un’eventuale misurazione della distanza consentita a opera dell’autorità regionale [LINK AL VIDEO DEL PRESTIGIATORE].

Il Decreto Legge n 19 infatti depenalizza le sanzioni ma non chiarisce ma anzi accentua le ambiguità della formulazione testuale e risulta di ostica lettura anche per l’interprete più esperto, continuando a offrire il fianco a più di un motivo di contestazione.